Quanti caffè credi che una persona può consumare in media durante la propria vita? La risposta è 77.000. Bere il caffè fa parte della routine quotidiana di molti di noi – segna l’inizio della giornata, ti dà la giusta carica dopo pranzo o costituisce la degna conclusione di un ottimo pasto. Abbiamo raccolto una serie di curiosità relative al caffè che ti stupiranno: vieni a scoprirle con noi.

Secondo uno studio dell’Organizzazione internazionale del caffè (ICO), la Finlandia detiene il record di consumo caffè pro capite al mondo con 12 kg l’anno. L’Italia si piazza al tredicesimo posto con 5,8 kg di caffè, davanti a paesi come Brasile, Germania e Francia. Ma qual’è la storia che si cela dietro questa celebre bevanda?  Scopriamola insieme.

L’arrivo del caffè in Europa

Già nel IX secolo, gli etiopi conoscevano l’effetto stimolante dei frutti del caffè . Nel corso dei secoli questa conoscenza si è diffusa attraverso il mondo islamico fino ad arrivare in Europa. Pionieri furono gli italiani che per primi s’innamorarono del delizioso sapore di questa bevanda che dal Bel Paese si diffuse in tutta Europa nel secolo XVII.

Cosa intendiamo esattamente quando ci riferiamo al caffè? Il caffè è la bevanda che produciamo dai chicchi di caffè tostati. I chicchi di caffè sono i semi del frutto del caffè che cresce sul cespuglio del caffè. Il frutto del caffè è anche conosciuto come ciliegia del caffè – in realtà è molto simile alle ciliegie che tutti conosciamo. Sono effettivamente i semi della ciliegia che vengono lavorati rimuovendo la polpa dai chicchi, per poi sottoporre questi ultimi a un processo di fermentazione.

Caffè

Il caffè è originario dell’Etiopia, ma la sua coltivazione si è poi diffusa in Asia e America centrale e meridionale.

Passo dopo passo, dalla pianta alla tazzina

Il primo protagonista di questo viaggio è la pianta di caffè della quale esistono diverse specie, ciascuna con le proprie caratteristiche. La più utilizzata è la coffea arabica, infatti la maggior parte dei caffè in termini di volume viene prodotta utilizzando questa varietà. Le origini risalgono all’Africa, ma al giorno d’oggi ci sono coltivazioni anche in Asia e America centrale e meridionale. Il caffè ha infatti bisogno di un clima subtropicale per crescere in maniera ottimale.

Il frutto cresce sul cespuglio del caffè. Appena le ciliegie giungono a maturazione, vengono raccolte e trasformate in caffè verde. Caffè verde è il nome che viene dato ai chicchi dopo essere stati separati dalla polpa della ciliegia. Successivamente viene sottoposto a un processo di fermentazione che contribuisce a sviluppare l’inconfondibile sapore. I chicchi vengono poi lasciati a essiccare, fino a quando non raggiungono una percentuale d’acqua pari al 12%. Dopo un’ulteriore fase di pulizia, i chicchi sono pronti a lasciare le piantagioni per intraprendere il viaggio verso la torrefazione.

I chicchi di caffè verde si possono conservare fino a tre anni prima di essere lavorati nelle torrefazioni. Una volta tostati, vanno consumati in breve tempo. Cioè dipende dal fatto che la tostatura gioca un importante ruolo nella creazione del caratteristico sapore e più a lungo il caffè tostato viene conservato, più il sapore si perde. Inoltre, il deterioramento è più veloce nei chicchi tostati che tendono a irrancidire in fretta.

Caffè tostato

Il caffè tostato va consumato a breve per non perdere l’aroma ed il sapore.

Conservare correttamente il caffè

Di base, la conservazione deve avvenire in un luogo fresco e asciutto, sia che si tratti di chicchi tostati che di polvere di caffè. Deve essere conservato in maniera ermetica perché l’ossigeno contribuisce ad accelerare il processo di ossidazione. È quindi meglio trasferire il caffè aperto in contenitori ermetici. Inoltre, il caffè si può conservare per diverse settimane in frigorifero, sempre all’interno di un contenitore ben chiuso, perché nell’ambiente refrigerato si svilupperanno meno composti amari che andranno a inficiarne il sapore.

Sapevi che i chicchi si possono anche congelare? In questo modo il sapore rimarrà più a lungo. Tuttavia è fondamentale sigillare i chicchi. Si può ad esempio inserirli nei sacchetti di conservazione ai quali si toglierà tutta l’aria creando il sottovuoto. Quando sarà ora di scongelarli, non dovranno essere tolti dal sacchetto, in modo da impedire il contatto con l’aria. Una volta scongelati, potranno essere utilizzati come di consuetudine.

Espresso

L’espresso è una preparazione a base di caffè molto diffusa in Italia.

Macinare i chicchi di caffè

Per gli intenditori di caffè c’è una regola risaputa. Per assaporare al massimo il caffè, è basilare che I chicchi siano stati macinati da poco. Macinare a casa i chicchi dà la possibilità di gustare al meglio il caffè. La scelta di una macinatura più o meno grossolana gioca un ruolo fondamentale. Se infatti i chicchi sono macinati meno finemente, si corre il rischio di avere una minor interazione tra polvere e acqua durante l’infusione. La conseguenza è che non tutte le sostanze aromatiche vengono completamente estratte. Al contrario, se la macinatura è troppo fine, il maggior contatto tra polvere e acqua potrebbe rendere la bevanda eccessivamente amara al palato.

Caffè freddo

Preparazione finita: goditi il tuo caffè!

Una volta trovato il grado di macinatura più congeniale, o una volta scelta la polvere di caffè pre-macinata preferita, puoi iniziare a preparare una deliziosa specialità di caffè. Tuttavia, oltre al classico caffè con moka, ci sono molte altre varianti. Tutte le varianti si basano sul fatto che gli aromi vengono estratti dalla polvere con acqua calda. I sapori aromatici rilasciati vengono poi filtrati dai componenti insolubili (la polvere di caffè rimanente) – o con carta da filtro o attraverso il setaccio della caffettiera (conosciuta anche come pressa francese).

Oltre alla caffettiera, al filtro, alla moka o alla classica macchina da caffè, ci sono una serie di metodi alternativi per preparare il caffè. Mai sentito parlare della caffettiera Karlsbad per esempio? Un setaccio di porcellana fa da filtro. Il bello è che si può semplicemente pulire la caffettiera senza creare sprechi di filtri di carta.

Se si vuole preparare un espresso, è necessario utilizzare una polvere di caffè ben tostata e finemente macinata. L’estrazione avviene utilizzando acqua a forte pressione, che segna la differenza con le altre preparazioni. La procedura ha una resa migliore se si utilizza una macchina con portafiltri. Se non si ha a disposizione una macchina di questo tipo e si vuol bere un espresso fatto a regola d’arte, c’è sempre l’opzioni di regalarsi un bel caffè al bar.

Caffè con filtro

L’utilizzo del filtro fa parte della tradizione della preparazione del caffè.

Godersi il caffè in tutto il mondo

Il mondo del caffè è enormemente vario – abbiamo già imparato a conoscere diversi tipi di cespugli di caffè, metodi di lavorazione e opzioni di preparazione. Ma c’è di più. Perché una volta estratta la polvere di caffè – con qualsiasi metodo – il liquido scuro può essere modificato in qualsiasi modo si voglia. Il caffè nero è un classico per i puristi. Un goccio di latte e abbiamo la bevanda preferita di molti altri. Tuttavia, gli appassionati di caffè sapranno che si può ordinare anche un flat white, un caffelatte, un espresso, un cappuccino o un latte macchiato. La lista delle preparazioni non finisce certo qui.

Iced coffee

Per scoprire tutto ciò che c’è sa sapere sul mondo del caffè ci sono poi le torrefazioni che spesso organizzano delle giornate formative o dei corsi nei quali si impara a conoscere le varietà di caffè e a distinguerne aromi e sapori. Dietro a ogni tazzina c’è un intero mondo da scoprire: e tu cosa aspetti?

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