Oggi daremo uno sguardo più da vicino ad uno dei legumi più amati: i ceci. Queste piccole palline beige sono un concentrato di nutrienti adatti per la preparazione di tante ricette.
Le origini dei ceci
I ceci vengono coltivati da più di 10.000 anni e si dice che trovino le proprie origini in Asia. Fu solo diversi secoli più tardi che arrivarono in Italia. I ceci appartengono alla famiglia dei legumi, insieme alle lenticchie, i semi di soia e piante indigene come la fava europea, ed è una pianta faboideae.
Il loro nome latino è Cicer arietinum, dal quale deriva ovviamente anche il nome italiano. Si suppone che ci sia un collegamento linguistico anche con la parola ebrea “kikar” che significa grossomodo “tondo”.
Di solito siamo abituati a vedere ceci abbastanza chiari e di medie dimensioni. Tuttavia, è disponibile una varietà molto più ampia di ceci. Esistono, ad esempio, anche i ceci neri che vengono coltivati principalmente in India.
Sono meglio i ceci in scatola o quelli secchi?
I ceci si conservano molto bene sia secchi che cotti purché all’interno di un contenitore in vetro o in latta. Entrambe le versioni si mantengono per un lungo periodo e perciò sono un must-have in tutte le dispense. Tuttavia, più i legumi sono vecchi, più lunga sarà la cottura. I ceci secchi devono essere precedentemente ammollati, preferibilmente durante la notte, e successivamente cucinati fino a quando non si saranno ammorbiditi dopo circa tre ore in pentola. In altre parole, in termini di risparmio di tempo, i ceci conservati in vetro o latta sono molto più pratici. Basta aprire la scatola, scolarli e sono pronti all’uso.
Ceci velenosi?
Hai mai sentito dire che i ceci possono essere velenosi? La ragione dietro a questa credenza è che molti legumi contengono sostanze tossiche come le lectine. Tuttavia, queste vengono eliminate alle alte temperature, il che significa che la struttura proteica delle lectine viene per forza di cose distrutta. Quindi le tossine non sono una minaccia se i ceci sono stati cotti. E considerando che i ceci si mangiano solo cotti in ogni caso, non dobbiamo assolutamente preoccuparci dell’avvelenamento.
I carboidrati indigeribili contenuti nei ceci e in altri legumi, anche se non sono velenosi, possono comunque essere spiacevoli. Alcuni di questi carboidrati idrosolubili possono accumularsi nell’acqua di conservazione dei ceci, quindi quest’acqua dovrebbe sempre essere sciacquata via. Questo perché i carboidrati che il nostro corpo non riesce a digerire vengono distrutti dalla flora intestinale portando alla formazione di gas, con conseguenti dolori di stomaco e flatulenza.
Sapevi che la schiuma che si forma quando sciacqui i ceci è causata dalle saponine? Le saponine fanno una schiuma molto simile a quella del sapone sotto l’acqua, infatti “sapo” è la parola latina che indica il sapone, da qui il loro nome.
Che cosa cucino oggi? I ceci!
I ceci, come molti altri legumi, hanno un contenuto molto elevato di proteine. Tuttavia, come quasi tutte le altre fonti vegetali di proteine, non contengono tutti gli aminoacidi essenziali. Ma questo non è un problema se vengono combinati con cereali (pasta, riso o farina).
In più, i ceci sono estremamente poveri di grassi e quindi sono ideali per chi vuole stare attento alla linea. Quindi cosa aspetti a cucinarli? La creatività qui non ha limiti in quanto i ceci sono deliziosi in tutte le varianti e combinazioni. Cosa ne dici di un classico e delizioso hummus? Aggiungi olio d’oliva e tahina (pasta di sesamo) ai ceci e mixa il tutto insieme a succo di limone, aglio e spezie. Aggiungi un pochino d’acqua e ottieni la consistenza che preferisci. Avrai creato in pochissimo tempo una crema gustosa e salutare.
Un altro piatto dalle origini mediorientali sono i falafel, piccole polpette fritte fatte con i ceci. Crea una crema di ceci con aglio, cipolla, erbe (il prezzemolo è obbligatorio!), peperoncino e del succo di limone e in seguito crea delle palline che friggerai in una pentola piena d’olio.
I piatti che hai preparato con i ceci possono essere congelati o conservati in frigo per qualche giorno senza alcun problema.
Simbiosi del nodulo radicale: il ruolo dei legumi in agricoltura
I ceci e i loro parenti hanno una caratteristica fantastica: hai mai sentito parlare della simbiosi del nodulo radIcale? Le radici della pianta dei legumi possono formare anche una relazione simbiotica (di cui beneficiano entrambi) con alcuni batteri: i batteri della famiglia delle rhizobiaceae (nodulo radicale). Questi batteri possono fare qualcosa di veramente speciale: regolare l’azoto.
Il nitrogeno è essenziale per la buona crescita delle piante e per questo nelle agricolture tradizionali spesso viene addizionato nel suolo sotto forma di fertilizzante. Al contrario, in agricoltura biologica gli agricoltori coltivano i legumi come coltura di copertura per evitare l’utilizzo di fertilizzanti chimici: grazie ad un processo naturale, i batteri del nodulo radicale e le radici delle piante dei legumi riescono insieme a regolare il nitrogeno attraverso l’aria e infine ad aggiungerlo al suolo in modo tale che diventi più fertile.
Ciò significa che i legumi non sono solo gustosi e salutari ma hanno anche un ruolo molto importante in agricoltura in quanto contribuiscono ad uno sviluppo sostenibile.
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