“As cool as a cucumber” è una tipica espressione idiomatica inglese. La si utilizza per indicare una persona estremamente calma e rilassata, che non si fa sovrastare dalle emozioni. C’è un chiaro riferimento a una delle caratteristiche più importanti del cetriolo: il potere rinfrescante. In realtà le sue proprietà sono molte di più: vediamole insieme.

A chi non piace gustare i cetrioli? In Germania è addirittura al quarto posto nella classifica degli ortaggi più consumati. E non dimentichiamo le tanto amate insalate greche che ci piacciono tanto in estate. In realtà, oltre a essere buono il cetriolo ha altre proprietà, soprattutto legate alla bellezza e alla fertilità, per nominarne due. I benefici erano già conosciuti ai tempi degli antichi indiani.

Per millenni questo ortaggio è stato coltivato ai piedi dell’Himalaya. Qui, le temperature di 40 °C ed il clima particolare ne ha favorito il proliferare, cosa che alle nostre latitudini è più difficile se non si dispone di una serra.

Cetrioli di serra o coltivati all’aperto: qual è la differenza?

In Germania tutti conoscono i cetriolini di Spreewald, una particolare varietà di cetrioli. Per molti tedeschi si tratta di un must in tavola. Ma cosa sono esattamente? Per rispondere a questo quesito bisogna prima distinguere tra cetrioli e cetrioli.

I cetrioli normalmente vengono coltivati in serra, tranne che per alcune zone in cui è possibile anche la coltivazione all’esterno. I cetrioli possono raggiungere i 40 cm di lunghezza, mentre i cetriolini sono più piccoli. Questi ultimi normalmente vengono coltivati all’aperto.

Il periodo più propizio per la raccolta è verso fine estate, quando l’influenza delle alte temperature comincia a scemare. I cetriolini Spreewald vengono poi conservati sotto aceto, per questo sono conosciuti anche come cetriolini sottaceto. All’interno dei vasetti vengono aggiunti anche cipolla, semi di mostarda ed altre spezie per esaltarne il sapore.

Una varietà è il cetriolino salato, detto anche cetriolino acido. A differenza dei cetriolini sottaceto, non viene aggiunto aceto, ma i cetriolini subiscono la fermentazione dell’acido lattico. I batteri utilizzano lo zucchero contenuto nei cetriolini e formano acido lattico come prodotto metabolico. Ciò ne determina la lunga conservazione.

cetrioli

Gustare al meglio cetrioli e cetriolini

Come per tutti i tipi di alimenti, anche per i cetrioli e i cetriolini si pone la questione del modo migliore per conservarli. Poiché i cetriolini sott’aceto possono resistere a lungo in contenitori chiusi e sigillati, ci concentreremo sui cetrioli, più difficili da conservare.

Una volta raccolto, il cetriolo non ama né il troppo caldo né il troppo freddo, né l’ambiente troppo umidità  né quello secco. Ed è anche piuttosto esigente nella scelta dei suoi vicini. In generale, i cetrioli interi, cioè non tagliati, si conserveranno nel vostro frigorifero Liebherr fino a due settimane. Una volta tagliati, è meglio riporli in un contenitore ermetico, altrimenti la qualità si deteriora rapidamente.

I cetrioli sono molto sensibili al gas di maturazione etilene. Non teneteli quindi vicino a pomodori, mele, kiwi e altri frutti e ortaggi che emettono questo particolare gas.

Pelare o non pelare, questo è il dilemma

Senza troppi giri di parole, il nostro consiglio è: non pelare! Perché? Sbucciando il cetriolo, eliminereste anche preziose sostanze nutritive, dalle materie prime alle vitamine, ai minerali, fino agli oligoelementi. Si potrebbe obiettare che nella buccia si trovano la maggior parte dei residui di pesticidi. Per questo motivo dovreste optare sempre per i cetrioli biologici. Poiché l’orticoltura biologica evita l’uso di pesticidi, non c’è da preoccuparsi di eventuali residui dannosi per la salute. Sempre nel rispetto dell’ecosistema e per non inquinare, preferite i cetrioli biologici autoctoni, dal produttore al consumatore!

Rimane il problema del sapore amaro. Il cetriolo, così come la zucca e la zucchina, contiene cucurbitacine. Si tratta di composti amari che in natura proteggono le piante dai parassiti. Poiché hanno anche un effetto tossico su noi esseri umani, questo composto amaro è stato eliminato. Per questo motivo i cetrioli che conosciamo oggi in genere non hanno più un sapore amaro. Se invece sentite ancora quella nota, meglio evitare di mangiarli.

Campioni di versatilità

Il grande classico è probabilmente l’insalata di cetrioli. Ma non è l’unico impiego possibile. Grazie alla fermentazione dell’acido lattico, i cetrioli acidi sono più facili da digerire rispetto al cetriolo crudo. Lo stesso effetto si ottiene cuocendoli al vapore o bollendoli. Questo è ciò che si fa in India, dove si dice siano stati scoperti. Qui vengono bolliti come una comune verdura e vi si aggiungono riso e lenticchie. A crudo, ovviamente, il cetriolo conserva la maggior parte dei suoi preziosi micronutrienti. A proposito, non è necessario rimuovere i semi: anzi, sono molto salutari perché contengono molto nutrimento.

I cetrioli sono stati utilizzati per secoli come rimedio e in ambito cosmetico. Tutti abbiamo sentito parlare di mettere due fette di cetriolo sugli occhi. Il motivo è che il cetriolo contiene un principio attivo che stimola la circolazione. Ha infatti un effetto rinfrescante e rassoda la pelle: un vero elisir di giovinezza. Al cetriolo viene inoltre attribuito un forte potere diuretico e di diluizione dell’urea.

Il complemento perfetto per il gin tonic

Passiamo a un argomento diverso per gli intenditori di liquori tra noi. Una fetta di cetriolo è un’aggiunta perfetta a un long drink come il gin tonic. Tuttavia, non tutti i drink sono accompagnati da una guarnizione di cetriolo da parte del barman: bisogna saper scegliere il giusto abbinamento.

Resta il fatto che un Hendrick’s Gin non sarebbe tale senza l’inconfondibile sapore che conferisce il cetriolo: provare per credere!

*Tutti i dati sono valori indicativi e dipendono nei singoli casi dalla varietà e quindi dalla corretta conservazione senza interruzione della catena del freddo dalla raccolta/produzione all'apparecchiatura Liebherr. Per gli alimenti con indicazione della durata di conservazione minima vale sempre la data indicata sulla confezione.