Molte donne, e anche molti uomini, tengono i cosmetici in frigo… e non solo d’estate! Il CoolMini CMes 502 Liebherr è quel che fa al caso loro.
Come si suol dire, la bellezza viene da dentro. Ma per chi vuole un piccolo aiuto per coltivare e migliorare la bellezza di pelle, bocca, unghie e occhi e per chi ama coccolarsi, i cosmetici (creme, fluidi, rossetti, lozioni) hanno tanto da offrire.
Tutti sappiamo che gli alimenti si conservano più a lungo nel frigorifero che altrove. Questo perché un ambiente freddo rallenta i processi chimici. Perciò, sorge spontanea la domanda: vale anche per i cosmetici?
Innanzi tutto, va detto che oggi quasi tutti i prodotti industriali non hanno bisogno di essere conservati in frigo; in molti casi resistono anche a temperature fino a 40 °C. Le aziende produttrici testano di buon grado la termostabilità dei loro prodotti prima di commercializzarli, per esempio sottoponendo i cosmetici a prove di congelamento e scongelamento. Ma, anche se hanno una buona termostabilità, a volte i rossetti diventano molli e si sciolgono se la temperatura aumenta. Oggi sono in molti a tenere i cosmetici in frigo anche quando non è strettamente necessario.
I cosmetici naturali o bio, molti dei quali non contengono conservanti, vanno invece tenuti in frigo per mantenerne la freschezza. C’è anche chi tiene in frigo profumi e deodoranti: in effetti questo ha il vantaggio di rinfrescare meravigliosamente la pelle quando li si usa nelle calde giornate estive.
Che si tratti di cosmetici acquistati o preparati in casa, il CoolMini CMes 502 di Liebherr è la soluzione ideale per raffreddare delicatamente i tuoi prodotti di bellezza: un fiore all’occhiello per il tuo bagno! Le mensole sono regolabili in altezza, così puoi disporre ordinatamente vasetti, flaconi e tubetti di ogni dimensione, trovandoli subito quando ti servono. E con un livello sonoro di appena 38 dB(A), è anche un’apparecchiatura estremamente silenziosa.
Come conservi i tuoi cosmetici? Se ti è piaciuto questo post iscriviti alla nostra newsletter!.
