Contrariamente a ciò che molti pensano, il vino non si assaggia per capire se incontra il nostro gusto personale, ma piuttosto per verificare che sia pronto e non abbia difetti. Oggigiorno, riscontrare dei difetti nel vino che consumiamo è estremamente raro, soprattutto grazie alla cura che i produttori dedicano alla produzione e all’attenzione che i ristoranti hanno nel conservarli correttamente. Nonostante la cura e l’attenzione in fase di produzione e conservazione, i problemi possono sorgere. Il problema più comune è il danneggiamento del tappo, che conferisce al vino un gusto sgradevole. In casi eccezionali, il vino può ossidarsi o fermentare nuovamente nella bottiglia.
Quando assaggi il vino prenditi il tuo tempo
Quando assaggi il vino dovresti concentrarti e prenderti il tuo tempo, potrebbe essere imbarazzante se qualche altro ospite al tuo tavolo dovesse notare un difetto nel vino che non hai notato per colpa di un assaggio frettoloso. Se non sei certo dopo il primo sorso, assaggialo con calma una seconda volta.
Il primo assaggio va all’ospite
Il primo assaggio del vino va sempre versato all’ospite o alla persona che ha ordinato il vino. Tuttavia, se questa persona dovesse sentirsi a disagio, è consentito delegare l’arduo compito dell’assaggio a qualcun altro, possibilmente all’ospite più esperto del tavolo. Se dopo il primo assaggio non sei certo delle condizioni del vino, è forse perché l’aroma di quella particolare varietà è inusuale o poco familiare per te. In questo caso puoi certamente chiedere al sommelier o, se non ce n’è uno disponibile, al capo sala di assaggiare il vino per avere un loro parere. Ciò accade regolarmente nei ristoranti, anche gli appassionati di vino più esperti amano avere un secondo parere.
Anche se non apprezzi il vino ciò non giustifica un rifiuto
Se il vino non ha particolari difetti ed è in buone condizioni, ma ha deluso le tue aspettative, o non incontra i tuoi gusti, non puoi assolutamente rifiutarlo. In un ristorante di alto livello è probabile che il cameriere sostituisca la bottiglia e, se richiesto, ve ne consigli un’altra. Tuttavia, questa è un’eccezione, in quanto il ristoratore dovrà “riciclare” la bottiglia aperta, ad esempio servendo il vino al calice, in modo tale che il loro favore non diventi una perdita.
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