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Fino a qualche tempo fa, il gin era considerato come uno dei tanti distillati disponibili sul mercato. È evidente che le cose stanno cambiando: se ordini un gin & tonic quasi sicuramente ti verrà chiesto quale marchio o varietà preferisci.

La recente popolarità del gin è davvero sorprendente se pensiamo che viene quasi sempre utilizzato per la preparazione di cocktails o long drink e difficilmente viene bevuto liscio, senza essere mixato ad un’altra bevanda. Oggigiorno, sta diventando difficilissimo rimanere al passo con le ultime novità, non solo perché c’è una grande varietà disponibile sul mercato, ma anche perché nascono nuovi brand di continuo.

La storia

Le origini del gin possono essere ricondotte all’olandese jenever, un distillato al gusto di ginepro consumato in Olanda dalla metà del 17esimo secolo. È probabile che lo jenever sia stato introdotto nelle spiagge inglesi dai soldati che combatterono nella guerra degli ottant’anni tra Spagna e Olanda. Nel tempo, il nome olandese “jenever” ha lasciato il posto al nome inglese “gin”, diventando sempre più popolare nell’Impero britannico.

Il gusto del gin deriva dalle bacche di ginepro

Nonostante l’incredibile varietà di gin disponibili sul mercato, l’aroma essenziale deriva sempre dalle bacche di ginepro. Qui riportiamo la definizione legale dell’Unione Europea che specifica che cosa si intenda con il termine “gin”: Regolamento (CE) N. 110/2008 “La bevanda spiritosa al ginepro ottenuta esclusivamente mediante ridistillazione di alcol etilico di origine agricola di qualità adeguata, avente le caratteristiche organolettiche appropriate e con un titolo alcolometrico iniziale di almeno 96 % vol., utilizzando i tradizionali alambicchi da gin, in presenza di bacche di ginepro (Juniperus communis L.) e di altri prodotti vegetali naturali, a condizione che il gusto di ginepro sia predominante”

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La differenza tra Dry Gin e London Dry Gin

Le due varietà più conosciute sono il Dry Gin e il London Dry Gin. Questi vengono prodotti utilizzando aromi naturali per esaltarne il gusto, come ad esempio il coriandolo, lo zenzero, il cardamomo, la scorza d’arancia, la scorza del limone e i fiori. Nonostante ciò, il Dry Gin e il London Dry Gin si caratterizzano per il gusto dominante di ginepro e la mancanza di zucchero. In quale fase della produzione vengono aggiunti gli aromi? Il Dry Gin viene arricchito con aromi naturali o artificiali dopo la distillazione, mentre per il London Dry Gin vengono utilizzati solo aromi naturali approvati, aggiunti durante il processo di distillazione.

Plymouth e Old Tom Gin

Un altro gin inglese molto amato è il Plymouth, tradizionalmente conosciuto come la bevanda della marina. A differenza del London Gin, viene prodotto in una specifica area geografica, ossia il porto di Plymouth nel sud ovest dell’Inghilterra. Rispetto al London Gin, si caratterizza per un leggero aroma di ginepro e note terrose e speziate.

L’Old Tom Gin è una rarità di questi tempi. Col suo caratteristico gusto dolciastro, ricorda da molto vicino il gin originale prodotto nel 18esimo secolo, al quale veniva aggiunto zucchero per ammorbidirne il gusto duro e amaro e, soprattutto, per renderlo bevibile! Gli Old Tom Gin vengono impiegati soprattutto per la preparazione dei cocktail, in particolare il famoso Tom Collins.

Nuovi gin occidentali con ingredienti esotici

Molti dei nuovi brand che sono emersi sul mercato al di fuori dell’Inghilterra, in particolare Francia, Stati Uniti e, più recentemente, Germania, producono i cosiddetti ‘New Western’ gin. Le bacche di ginepro tendono a conferire a questi gin moderni un leggero retrogusto, dando spazio ad ingredienti innovativi ed esotici, come la lavanda, i fiori di sambuco, la liquirizia, il mandarino o il cetriolo.

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